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    1. Мария - Антиоху, 30. 12. 1734
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    Часть текста: Se tanto tempo passo di quello che ho ricevuto la di lei cara letera scritta da le 8 di Novembre, la qual viene alle mie mani alle 7/1 di decembre, almen ritrovai l'oportuno e favorevole il giorno d'oggi di ampliare il mio debito fraterno di far la risposta. Non fu la mia negligenza ma la necesita quella che impedi e fece di tanta ragionevol causa astenermi, e con la dimostrazione che so ho ragion che scusandomi di questo sara la mia scusa avanti di lei per vera aprovata e questa, e come anco dichiara il proverbio: quam caput dolet omnia membra langue. 1 Io fui di questo male piu di due setimane afflita e procuro ance molta deboleza a la capa non fu altra che il molto sangue che abbondava in me il quale senza altri mali che mi procura mi ingombrava anche la vista, ma prima (per la divina gratia a me misurata) e poi col accorgersi il dottor Senasto 2 del procurato male mi cavo tanto sangue della destra che fu abastanza di risanarmi in cinque gorni e piliar le prime forze. Persi alquanto vigore ma adesso, anco dopo tanti, mi trovo in bona salute e ieri sono stato fuor di casa. Per il di lei ritorno; non posso altro forche pregar il somo Dio di donarmi la felicita di rivederci e se non presto infin adesso tanto che si puo longi la nostra vita e veramente col tutto cuore lo prego sempre che non sia io priva di tanta gratia. Per il Tigre 3 non bisogna antepor altri a lui perche infin adesso non mi ha mostrato alcuna ferocita, ne monimento di farsi amico prossimo con altri, con tutto cio che desideredono molti come Giasone l'аgnello d'oro per la sua ricca <...> se la madre e tanto negligente lui no ha la colpa, non havendo affato l'autorita di persuadere secondo il dovere ne di coman-dare che gli scriva. Il zio del Tigre 4 oggi о domani arivera a noi con licenza di esser posto sopra la milizia col titolo di G magiore e che il suo sogiorno sia in quel paese dove abitava il Cioro Ditanschi....
    2. Антиох - Марии, 1. 09. 1740
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    Часть текста: sempre di non inquietarvi mai sul mio stato, che quando le scrivero io stesso che stij male, perche non la lascero mai su alcuna incertezza, tanto piu che so bene, che nel posto ove mi trovo, le gazette porterebbo fin a Mosco le nuove che io potrei cellare. Nell'ultimo mio viaggio di Compiegne 2 ebbi una febre efimera, ma come essa non duro che un giorno, non la chiamo malatia. Quella de gli occhi benche non sia jntieramente cessata, e ridotta a si pocha cosa che non val la pena di parlarne, e poi non e cosa pericolosa. Jn tanto le sono jnfinitamente obligato dell'jmpazienza con cui vol schiarirsi della cagione del mio silenzio. Vi conosco l'amor fraterno, che Lei sperimentera sempre magiore da parte mia. Se mai Iddio permette che ci rivediamo presto, ne avra la prova nella mia ubidienza, e zelo ad impiegarmi in tutto quello che puo promovere il suo bene. Questo mio ritorno non lo vedo ancora, ne posso piu ten tare altro dopo il consiglio datto al nostro fratello Serbano di cui ebbi l'honore di scriverlo nelle mie antecedents Sia fatta la volonta di Dio, aspetteremo ch'esso disponga le cose a modo suo, e certamente quel modo sara jl migliore. A dir il vero la vita di Ambasciadore e la miliore che si possa fare, onde non cercarei a uscirne se non avesi il desiderio di riveder Lei ed i fratelli, e se non mi trovasse jn continua mancanza di Danari per la роса paga, e lungo tempo che stano a mandarla; ma ancor a questo si rimediera col tempo. Sono gia accostumato a non affligermi di cose che possono passare: mi sono fatto una filosophia eccellente, la quale mi spaza via molti pensieri. Cosi le consiglio di fare ancor a lei, per passar la vitta tranquillamente. Aspetto ancora le pelli, le quali a cio mi scrisse il fratello devono...
    3. Мария - Антиоху, 19. 03. 1739
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    Часть текста: a far del male alle persone se potrebbe, che del bene lui pensa a viver solo per se nel mondo con la sua Helena. 2 И fratello 3 mi scrive che uscirebe dalla sua casa (acioche la sta) se non pensarebe di procurar con questo qualche male al comun interesse. Dio conservi sua alteza il Duca di Curlandia 4 che si mostra come vero padre verso la nostra casa. Ho scritto al fratello che abbia ogni solecitudine d'arivar al bon fine di questo comune affare quanto prima, forse infin hore a sentito per la partenza della nostra cara madrigna nel suo paese о principato di cinque miglia. 5 Il Pre Cercasschi anche si adopera per il nostro bene, ne la parola che mi diede falisce dicendomi che quando sara in Peterburgo aiutera in ogni modo. Dio gli dia in mente che cominci a mover in favor del di lei particolare interesse e mostri indubbi con la sua dispositione come credo che ferma l'ha. E' vero che la figlia rica о senza richezza merita la stima per il suo don naturale, come la madre ha l'ambitioso, e se ben conosce gli altrui meriti e virtu non lo vol far per ostinatione, ne cangiara mai pelle come son gli fongi per роса durata; desidera ben aver molto fumo per le narici: se sapesse a soffocarla alfin. Ma la volonta di Dio e inmutabile qual prego a prolongar la vita della nostra clementissima sovrana che gli grazio col sublime caratere. Tutto quel che con patienza aspetate sara, basta che la vostra speranza sia ferma in Dio, e forse non sara la riflessione lusingevole ancor che l'amor mi fa cosi che verso la figlia portate e forse il silentio provene da qualche parola sentita dal suo padre. Per lei ne credo mai che ad altra persona la prometa. Il marito della povera Caterina 6 sta bene. Cosa e pol esser possibile di cangiarsi con la vechieza i costumi cativi, penso che dai rubatori diviene qualcheduno santo, ma con tutto ...