• Ïðèãëàøàåì ïîñåòèòü íàø ñàéò
    Ïóøêèí (pushkin-lit.ru)
  • Ïîèñê ïî òâîð÷åñòâó è êðèòèêå
    Cëîâà íà÷èíàþùèåñÿ íà áóêâó "×"


    À Á Â Ã Ä Å Æ Ç È Ê Ë Ì Í Î Ï Ð Ñ Ò Ó Ô Õ Ö × Ø Ù Ý Þ ß
    0-9 A B C D E F G H I J L M N O P Q R S T U V W X Y Z
    Ïîèñê  

    Ïîêàçàíû ëó÷øèå 100 ñëîâ (èç 170).
    ×òîáû ïîñìîòðåòü âñå âàðèàíòû, íàæìèòå

     Êîë-âî Ñëîâî (âàðèàíòû)
    24×ÀÄÎ (×ÀÄÀ)
    7×ÀÅÌÛÉ (×ÀÅÌ)
    63×ÀÉ (×ÀÞ, ×ÀÅÌ, ×Àß)
    95×ÀÑ, ×ÀÑÛ (×ÀÑÎÂ, ×ÀÑÀÕ, ×ÀÑÀ)
    51×ÀÑÒÈÒÜ (×ÀÑÒÈ)
    3×ÀÑÒÈÖÀ (×ÀÑÒÈÖÛ)
    6×ÀÑÒÈ×ÍÛÉ (×ÀÑÒÈ×ÍÎ, ×ÀÑÒÈ×ÍÎÅ)
    18×ÀÑÒÍÎÑÒÜ (×ÀÑÒÍÎÑÒÈ, ×ÀÑÒÍÎÑÒßÕ)
    8×ÀÑÒÍÛÉ (×ÀÑÒÍÛÕ, ×ÀÑÒÍÎÃÎ, ×ÀÑÒÍÎÉ, ×ÀÑÒÍÓÞ)
    171×ÀÑÒÛÉ (×ÀÑÒÎ, ×ÀÑÒÎÅ, ×ÀÑÒÛÅ, ×ÀÑÒÛÌ, ×ÀÑÒ)
    161×ÀÑÒÜ (×ÀÑÒÈ, ×ÀÑÒÜÞ, ×ÀÑÒßÕ, ×ÀÑÒÅÉ)
    3×ÀÖÊÈÉ (×ÀÖÊÎÃÎ)
    8×ÀØÀ (×ÀØÓ, ×ÀØÅ, ×ÀØÅÞ, ×ÀØÈ)
    15×ÀÙÀ (×ÀÙÅ)
    134×ÀßÒÜ (×ÀÞ, ×ÀßË, ×ÀÅÒ, ×ÀÞÒ, ×ÀÅØÜ)
    3×ÂÀÍÑÒÂÎ (×ÂÀÍÑÒÂÓ, ×ÂÀÍÑÒÂÎÌ, ×ÂÀÍÑÒÂÀ)
    8×ÅËÎ (×ÅËÀ)
    30×ÅËÎÁÈÒÍÛÉ (×ÅËÎÁÈÒÍÎÉ, ×ÅËÎÁÈÒÍÓÞ, ×ÅËÎÁÈÒÍÛÕ, ×ÅËÎÁÈÒÍÀß)
    5×ÅËÎÁÈÒ×ÈÊ (×ÅËÎÁÈÒ×ÈÊÀ)
    352×ÅËÎÂÅÊ (×ÅËÎÂÅÊÀ, ×ÅËÎÂÅÊÎÌ, ×ÅËÎÂÅÊÓ, ×ÅËÎÂÅÊÅ)
    86×ÅËÎÂÅ×ÅÑÊÈÉ (×ÅËÎÂÅ×ÅÑÊÈÕ, ×ÅËÎÂÅ×ÅÑÊÈÅ, ×ÅËÎÂÅ×ÅÑÊÎÃÎ, ×ÅËÎÂÅ×ÅÑÊÎÉ)
    10×ÅËÎÂÅ×ÅÑÒÂÎ (×ÅËÎÂÅ×ÅÑÒÂÀ, ×ÅËÎÂÅ×ÅÑÒÂÓ, ×ÅËÎÂÅ×ÅÑÒÂÎÌ)
    2×ÅËÞÑÒÜ (×ÅËÞÑÒÈ)
    7×ÅÐÂÈ (×ÅÐÂßÌÈ, ×ÅÐÂÅÉ, ×ÅÐÂßÌ)
    4×ÅÐÅÄÎÂÀÍÈÅ (×ÅÐÅÄÎÂÀÍÈÈ, ×ÅÐÅÄÎÂÀÍÈß)
    33×ÅÐÅÏÀÕÀ (×ÅÐÅÏÀÕÈ, ×ÅÐÅÏÀÕÅ, ×ÅÐÅÏÀÕÓ, ×ÅÐÅÏÀÕÎÉ)
    3×ÅÐÊÀÑÎÂÀ (×ÅÐÊÀÑÎÂ)
    69×ÅÐÊÀÑÑÊÈÉ (×ÅÐÊÀÑÑÊÎÃÎ, ×ÅÐÊÀÑÑÊÎÉ, ×ÅÐÊÀÑÑÊÈÌ, ×ÅÐÊÀÑÑÊÀß)
    9×ÅÐÍÅÖ (×ÅÐÍÅÖÎÂ, ×ÅÐÍÅÖÀ)
    2×ÅÐÍÈËÀ (×ÅÐÍÈËÀÌÈ)
    11×ÅÐÍÈÒÜ (×ÅÐÍÈËÎ, ×ÅÐÍÈ, ×ÅÐÍÈËÀ, ×ÅÐÍÞ)
    2×ÅÐÍÎÂÀÒÛÉ (×ÅÐÍÎÂÀÒÛ)
    3×ÅÐÍÎÂÛÅ (×ÅÐÍÎÂÎÉ)
    26×ÅÐÍÛÉ (×ÅÐÍÎÉ, ×ÅÐÍÛÌ, ×ÅÐÍÎ, ×ÅÐÍÛÅ)
    7×ÅÐÍÜ (×ÅÐÍÈ)
    9×ÅÐÏÀÒÜ (×ÅÐÏÀÅÒ, ×ÅÐÏÀË, ×ÅÐÏÀß, ×ÅÐÏÀÞÒ)
    4×ÅÐÑÒÂÛÉ (×ÅÐÑÒÂÛÅ, ×ÅÐÑÒÂÛ)
    50×ÅÐÒÀ, ×ÅÐÒ (×ÅÐÒÛ, ×ÅÐÒÎÞ, ×ÅÐÒÓ)
    4×ÅÐÒÅÆ (×ÅÐÒÅÆÎÌ, ×ÅÐÒÅÆÀÕ)
    2×ÅÑÀÒÜ
    4×ÅÑÍÎÊ (×ÅÑÍÎÊÎÌ)
    34×ÅÑÒÈÒÜ (×ÅÑÒÈ)
    10×ÅÑÒÍÎÑÒÜ (×ÅÑÒÍÎÑÒÈ, ×ÅÑÒÍÎÑÒÜÞ)
    75×ÅÑÒÍÛÉ, ×ÅÑÒÍÀß (×ÅÑÒÍÛÌ, ×ÅÑÒÍÎ, ×ÅÑÒÍÎÃÎ, ×ÅÑÒÍÅÅ)
    104×ÅÑÒÜ (×ÅÑÒÈ, ×ÅÑÒÜÞ)
    3×ÅÒÂÅÐÈÊ (×ÅÒÂÅÐÈÊÎÌ)
    10×ÅÒÂÅÐÒÎÂÀÒÜ (×ÅÒÂÅÐÒÓÞ)
    46×ÅÒÂÅÐÒÛÉ (×ÅÒÂÅÐÒÓÞ, ×ÅÒÂÅÐÒÀß, ×ÅÒÂÅÐÒÎÉ, ×ÅÒÂÅÐÒÎÌ)
    16×ÅÒÂÅÐÒÜ (×ÅÒÂÅÐÒÈ, ×ÅÒÂÅÐÒÅÉ, ×ÅÒÂÅÐÒÜÞ)
    7×ÅÒÊÈ (×ÅÒÊÀÌÈ)
    7×ÅÒÊÈÉ (×ÅÒÊÈ, ×ÅÒÊÎ, ×ÅÒÊÎÅ)
    55×ÅÒÛÐÅ
    3×ÅÒÛÐÅÑÒÀ
    10×ÅÒÛÐÅÕÑËÎÆÍÛÉ (×ÅÒÛÐÅÕÑËÎÆÍÎÅ, ×ÅÒÛÐÅÕÑËÎÆÍÎÃÎ, ×ÅÒÛÐÅÕÑËÎÆÍÛÅ, ×ÅÒÛÐÅÕÑËÎÆÍÛÌ)
    3×ÅÒÛÐÍÀÄÖÀÒÜ
    4×ÈÃÈÐÈÍÑÊÈÉ (×ÈÃÈÐÈÍÑÊÎÃÎ)
    5×ÈÆ (×ÈÆÓ)
    146×ÈÍ, ×ÈÍÀ (×ÈÍÓ, ×ÈÍÎÂ, ×ÈÍÛ)
    4×ÈÍÈÌÛÉ (×ÈÍÈÌÛÕ, ×ÈÍÈÌÛÅ)
    25×ÈÍÈÒÜ (×ÈÍÈÒ, ×ÈÍß, ×ÈÍÈË, ×ÈÍßÒ)
    7×ÈÍÎÂÍÈÊ (×ÈÍÎÂÍÈÊÈ, ×ÈÍÎÂÍÈÊÎÂ, ×ÈÍÎÂÍÈÊÀ)
    3×ÈÐÅÉ (×ÈÐÜÈ)
    19×ÈÑËÈÒÜ (×ÈÑËÈÒ, ×ÈÑËÈÌ, ×ÈÑËÈË, ×ÈÑËÈËÎ)
    107×ÈÑËÎ (×ÈÑËÅ, ×ÈÑËÀ, ×ÈÑËÓ, ×ÈÑËÎÌ)
    3×ÈÑÒÈÒÜ (×ÈÑÒÈÒ, ×ÈÙÓ, ×ÈÑÒÈ)
    8×ÈÑÒÎÑÅÐÄÅ×ÍÛÉ (×ÈÑÒÎÑÅÐÄÅ×ÍÎ, ×ÈÑÒÎÑÅÐÄÅ×ÍÛ, ×ÈÑÒÎÑÅÐÄÅ×ÍÛÕ, ×ÈÑÒÎÑÅÐÄÅ×ÍÎÅ)
    5×ÈÑÒÎÒÀ (×ÈÑÒÎÒÓ, ×ÈÑÒÎÒÛ)
    83×ÈÑÒÛÉ (×ÈÑÒÎ, ×ÈÑÒ, ×ÈÑÒÛÕ, ×ÈÑÒÓÞ, ×ÈÑÒÎÞ)
    5×ÈÒÀÅÌÛÉ (×ÈÒÀÅÌ, ×ÈÒÀÅÌÛÌÈ)
    2×ÈÒÀÍÛÉ (×ÈÒÀÍÛ, ×ÈÒÀÍÀ)
    76×ÈÒÀÒÅËÜ (×ÈÒÀÒÅËßÌ, ×ÈÒÀÒÅËÞ, ×ÈÒÀÒÅËÈ, ×ÈÒÀÒÅËß)
    72×ÈÒÀÒÜ (×ÈÒÀÅÒ, ×ÈÒÀÞÒ, ×ÈÒÀË, ×ÈÒÀËÈ)
    5×ÈÒÀÞÙÈÉ (×ÈÒÀÞÙÓÞ, ×ÈÒÀÞÙÅÉ)
    39×ËÅÍ (×ËÅÍÎÂ, ×ËÅÍÀ, ×ËÅÍÎÌ, ×ËÅÍÛ)
    32×ÐÅÇÂÛ×ÀÉÍÛÉ (×ÐÅÇÂÛ×ÀÉÍÎ, ×ÐÅÇÂÛ×ÀÉÍÀß, ×ÐÅÇÂÛ×ÀÉÍÎÞ, ×ÐÅÇÂÛ×ÀÉÍÛÌ)
    36×ÐÅÇÌÅÐÍÛÉ (×ÐÅÇÌÅÐÍÎ, ×ÐÅÇÌÅÐÍÎÌ, ×ÐÅÇÌÅÐÍÎÅ, ×ÐÅÇÌÅÐÍÀ)
    2×ÐÅÑËÀ
    27×ÒÅÍÈÅ (×ÒÅÍÈß, ×ÒÅÍÈÈ, ×ÒÅÍÈÞ, ×ÒÅÍÈÅÌ)
    3×ÒÅÍÜß (×ÒÅÍÜÅ)
    14×ÒÅÖ (×ÒÅÖÎÂ, ×ÒÅÖÀÌ, ×ÒÅÖÓ, ×ÒÅÖÛ)
    22×ÒÈÒÜ (×ÒßÒ, ×ÒÓ, ×ÒÓÒ, ×ÒÈÌ)
    2×ÒÓÙÈÉ (×ÒÓÙÈÌ, ×ÒÓÙÈÕ)
    4×ÒßÙÈÉ
    4×ÓÂÑÒÂÈÒÅËÜÍÎÑÒÜ (×ÓÂÑÒÂÈÒÅËÜÍÎÑÒÈ)
    7×ÓÂÑÒÂÈÒÅËÜÍÛÉ (×ÓÂÑÒÂÈÒÅËÜÍÎ, ×ÓÂÑÒÂÈÒÅËÜÍÛ, ×ÓÂÑÒÂÈÒÅËÜÍÛÌ, ×ÓÂÑÒÂÈÒÅËÜÍÛÅ)
    69×ÓÂÑÒÂÎ (×ÓÂÑÒÂÀ, ×ÓÂÑÒÂÀÕ, ×ÓÂÑÒÂÎÌ, ×ÓÂÑÒÂÀÌ)
    49×ÓÂÑÒÂÎÂÀÒÜ (×ÓÂÑÒÂÓÞ, ×ÓÂÑÒÂÓÅÒ, ×ÓÂÑÒÂÓÞÒ, ×ÓÂÑÒÂÎÂÀË)
    6×ÓÄÅÑÀ (×ÓÄÅÑ)
    6×ÓÄÅÑÍÛÉ (×ÓÄÅÑÍÎ, ×ÓÄÅÑÍÎÅ, ×ÓÄÅÑÍÓÞ, ×ÓÄÅÑÍÛÌ)
    2×ÓÄÈÒÜ (×ÓÄÈÒ, ×ÓÄÈÌ)
    30×ÓÄÍÛÉ, ×ÓÄÍÀß (×ÓÄÍÎ, ×ÓÄÍÅÅ, ×ÓÄÍÛÕ, ×ÓÄÍÛ)
    4×ÓÄÎ (×ÓÄÎÌ)
    2×ÓÄÎÂÈÙÅ (×ÓÄÎÂÈÙ, ×ÓÄÎÂÈÙÀ)
    3×ÓÆÄÀÒÜÑß (×ÓÆÄÀßÑÜ, ×ÓÆÄÀËÀÑÜ)
    26×ÓÆÄÛÉ (×ÓÆÄÛ, ×ÓÆÄ, ×ÓÆÄÎÃÎ, ×ÓÆÄÀß)
    13×ÓÆÅÑÒÐÀÍÍÛÉ (×ÓÆÅÑÒÐÀÍÍÛÕ, ×ÓÆÅÑÒÐÀÍÍÛÅ, ×ÓÆÅÑÒÐÀÍÍÛÌ, ×ÓÆÅÑÒÐÀÍÍÛ, ×ÓÆÅÑÒÐÀÍÍÎÌ)
    61×ÓÆÎÉ, ×ÓÆÀß (×ÓÆÈÅ, ×ÓÆÈÕ, ×ÓÆÎÃÎ, ×ÓÆÎÌ)
    3×ÓËÀÍ (×ÓËÀÍÛ)
    6×ÓÒÊÈÉ (×ÓÒÊÎ, ×ÓÒÊÎÅ)
    2×Ó×ÅËÎ (×Ó×ÅËÀ)

    Íåñêîëüêî ñëó÷àéíî íàéäåííûõ ñòðàíèö

    ïî ñëîâó ×ÅÐÅÏÀÕÀ (×ÅÐÅÏÀÕÈ, ×ÅÐÅÏÀÕÅ, ×ÅÐÅÏÀÕÎÉ, ×ÅÐÅÏÀÕÓ)

    1. Àíòèîõ - Ìàðèè, 1/11. 10. 1742
    Âõîäèìîñòü: 3. Ðàçìåð: 14êá.
    ×àñòü òåêñòà: supplico di rimettere le vostre lettere al Segretario degli Affari Stragneri detto Sre Schevius, 1 î di ottenere dal Sre Brever 2 ch'egli voglia jncaricarsene a spedirmele lui medesime, sovra di cio le scrivero ancor io con l'ordinario prossimo. J Regali fatti al Sre Marchese dela Chetardie 3 fanno qui gran strepito e molto onore alia generosita della Clementissima nostra sovrana; ma non v'e pericolo che questa corte la voglia jmitare a mio riguardo. Tutto quello che posso aspettare e un ritrato del' Re guarnito di diamanti che non passera mai il prezzo di quatto milla Rubli; Regalo ordinario per tutti gli a basciadori, e sovra del quale non si passa mai. Jl Cordone dello Spirito Santo, mi farebbe grande onore, ma non e fatto che per quei che sono della Religione Catholica Romana: Onde non 6 niente da sperare che dalla grazia della mia Padrona, e a dire il vero poco mi euro d'altri favori stragneri, se mi dassero ancora montagne d'oro. Ogni uno a la sua opinione; jo credo che non si possa pretendere ricompensa che da quello a' cui serviamo, ed una spilla dalle mani dell'Jmperatrice mi fara piu piacere, che un tesoro da mano d'altri. Sarebbe per me cosa maravigliosa se sua maesta volesse onorarmi dell'jstesso ordine che il Sre...
    2. Àíòèîõ - Ìàðèè, 8. 11. 1742
    Âõîäèìîñòü: 2. Ðàçìåð: 6êá.
    ×àñòü òåêñòà: affari potranno piu facilmente assere scordati. Credo che non sia molto necessario a dirvi che non vi devete riposare sulla Tartaruga, poiche conoscete la sua lenteza naturale. Promettera molto, e di vero cuore, ma non avra l'animo di eseguire; per questo e piu utile ad jndirizarli alii altri amici et particolarmente quelli della Corte. Assieme con la Vostra lettera riceveti ordine dalla Corte a deporre il Caratere di Ambasciadore e continuare qui la mia residenza jn qualita di Ministro Plenipotentiario. Non dubito che questa risoluzione sia cagionata da quello che la Corte di Francia non tiene piu Ambasciadori appresso la nostra; e benche questo non mi dij la minima pena, se non anno tocato alia mia paga; vedo pero che i signori Ministri non m'anno tropo servito jn questa occasione. Poiche mi avrebbero potuto lasciare nel primo mio grado senza far torto all'onore della nostra Corte. Con tutto cio jo son contento, e lo sarei ancor piu se fosse certo sul ternðî die devo star jn Parigi, fuora di che non mi dicono niente. La mia dimora qui e necessarissima per la mia salute avendo intenzione di domandar licenza d'andar ancor prender le acque jn Lorena il prossimo mese di Magio, e vi priego di pre-parare lo spirito dell'amici a questa mia domanda. Jl tempo e oportuno ancor per la Cenericia. Potrete far jntendere che questa grazia sarebbe adesso piu a proposito che mai, per far conoscere a questa nazione, che jl...
    3. Ìàðèÿ ê Àíòèîõó, ñåíòÿáðü 1736
    Âõîäèìîñòü: 1. Ðàçìåð: 9êá.
    ×àñòü òåêñòà: Da parte mia scrivo solo qualche riga, perche la pressione per il lungo leggere potrebe nuocer ala vista. Non sono contenta che per necesita dovete lavorare su le relazioni a la corte. Iddio vogli che la nostra clementissima sovrana la ricompensi nel giusto modo per il lavoro fatto e che i suoi giorni continuno, cosi come spero che la nostra vita futura sia migliore di quella d'hoggi. I 600 rubli che vi mandai sono bagatelle per quei luoghi, percio e necesita, dovete dare petizione a nome della stessa imperatrice: lei e clemente e prender in considerazione il fatto che non potete coprire i vostri debiti con le rendite delle terre, tanto piu che non ricevete che 600 rubli al'anno. Piu iraportante e il mio desiderio di vedervi. Gia che alia meta della nostra vita e sia tutto quel che averera dalla Divina Clemenza e voglia j Dio che noi rivediamo la nostra antica patria î il nostro paese per goder jn pace quanto viveramo, ma mi par che alcun potra goder la tranquility nel mondo, se avra il desiderio di viver secondo la politica del mondo. Uno che avra un paese sotto il suo dominio bisogna portar tutto il peso degli affari di quello, se i Dio vi donera il dominio del nostro paese non potrete altro far che viver da prencipe del suo paese e d'abandonar...
    4. Ìàðèÿ - Àíòèîõó, 18. 10. 1736
    Âõîäèìîñòü: 3. Ðàçìåð: 7êá.
    ×àñòü òåêñòà: molto bene. Ma Dio lo voglia che infin non abbiate bisogno di alcun medicamento, e gli doni la perfetta salute come desidera; ed io in quanto tardo un poco a far la risposta alia mia letera, non mi lagno sapendo ben che a di piu riguardevoli affari come ad a spedir per la corte delle letere. A me ensisto di chiederli perdono come lo chiedo, trascurando di risponder alle sue care (ambe asegnate da Londra) non havendo altri affari che quelli di casa e quelli non mi avrebbno impedito, se, quando ho ricevuto l'ultima, åãî in casa del nostra fratello Matheo la qual mi portavano tanto tardi, come anche ho ricevuto la prima che non restava piu tempo di mandarla per la posta. Ma con tutto cio vi assicuro che mai non avra il sospetto per me come io vorei coprir con scuse la mia negligenza ma e il vero che gli asegno come la continuatione dela nostra fraterna amicitia la qual non finira secondo desidero, se con la vita mia. Mi par che per la Tigre non a tanta raggion di smentirsi tutto affatto di lei, non essendo promessa a persona perche le Cestudini son accostumate di caminar lentamente e i consigli che gli da e le montane d'oro che promete, secondo il mio genio, giudico che in queste cose non si trovera falsita alcuna e piu spero che alfin avvenira tutto quel che desiderara di aver nella sua tana un Tigre. E se non gli ha scritto 1 se dopo un anno e mezo forse non aveva il tempo oportuno di piu accarezzarvi con la sua letera î di prometer qualche cosa di bono, come adesso a fatto, e spero che fara tutto che gli sara possibile per contentarvi e che il favore non sia rifiutato per la supplica. E non pensate per la Cestudine piu che sia cativa persona î ambitiosa come la madre del Tigre, che non voile mai di scriver nemmen due rige di letere il suo pensier. Non posso intendere solo che mi a detto molte volte che si vergogna di scriverli non sapendo tanto bene a componer letere. Jo in verita desidero di rivederci...
    5. Àíòèîõ - Ìàðèè, 4/15. 11. 1742
    Âõîäèìîñòü: 2. Ðàçìåð: 6êá.
    ×àñòü òåêñòà: salute pero, e forse altre considerazioni, che potete jndovinare, ricordandovi quello che vi 6 scritto antece-dentemente, exigono, che io e voi, per Famore che mi professate, faciamo jn modo che mi lascino qui ancora qualche tempo. E per me necessarissimo che io vadi di nuovo alle acque di Lorena la state prossima. Quel che mi dite del discorso tenutovi dal Sr Visnefski 1 vi fui estremamente grato, poiche tutta la mia ambizione consiste a meritare la benevolenza della Clementissima nostra sovrana. Tali notizie e simili communicatemi distintamente, m'obligarano jnfinitamente; onde vi supplico di continuarle. Salutatemi jntanto il detto Sr Visnefski a cui professo infinite grazie. La Tartaruga sara eternamente Tartaruga; jo non spero niente da lui, benche sono persuaso che mi ama, per questo non li domando niente, la Tigre non mi tiene piu a cuore. Vorrei sapere se non cambiano niente ala mia paga dopo avere cambiato il mio carattere. Se v'e qualche aparenza d'una simile jngiustizia, vi prego di ricorrere agli amici...